Don Giovanni Remo Fornasini nasce a Pianaccio di Lizzano in Belvedere (Bologna) il 23 febbraio 1915. Il 28 giugno 1942 riceve l’ordinazione sacerdotale e prende possesso della parrocchia di Sperticano il 27 settembre 1942. Trasforma la canonica in un cantiere, una officina della carità, base di soccorso per ogni evenienza, magazzino di generi di conforto per chi ne avesse bisogno. Verso la fine del maggio 1944, il clima in tutta la zona di Marzabotto si fa rovente. Arrivano gli sfollati da Bologna, iniziano le rappresaglie da parte tedesca, i bombardamenti. Don Giovanni è sempre in prima linea; in sella all’affezionata bicicletta si reca dappertutto ad aiutare i confratelli sacerdoti anziani, a soccorrere i tanti feriti e, contravvenendo l’ordine tedesco, a seppellire gli innumerevoli morti. E’ ovunque presente sempre con il sorriso ed una parola di conforto, ad aiutare chiunque. Di fronte ai massacri di donne, vecchi e bambini, Don Giovanni non dimostra alcuna paura a trattare con i soldati tedeschi, sostenuto dalla sua grande fede e dalla sua coerenza sacerdotale. Poteva sfuggire alla morte, ma ha preferito affrontarla assieme a coloro che gli erano stati affidati pochi anni prima dal suo Arcivescovo. Era il parroco di tutti, nessuno escluso. Il 13 ottobre 1944, dietro al cimitero di San Martino di Caprara, è ucciso in circostanze ancora misteriose. Si conclude così la troppo breve vita di don Giovanni Fornasini: “Il buon pastore che dà la vita per le sue pecorelle”.
L’Angelo in bicicletta don Giovanni Fornasini
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